Linee guida


QUANDO EFFETTUARE LE INDAGINI DI LABORATORIO

Tutte le misure sul plasma di cui abbiamo precedentemente parlato, ad esclusione dell'antitrombina e della omocisteina, sono influenzate dall'assunzione di anticoagulanti orali, o dalla somministrazione di eparina. Unica eccezione è costituita dalla resistenza alla proteina C attivata, che può essere misurata anche in presenza di anticoagulanti orali, purchè il plasma sia diluito in plasma carente di Fattore V prima dell'analisi (21). In tutti gli altri casi è importante che l'indagine di laboratorio venga eseguita in condizioni basali e preferibilmente lontano dall'evento acuto, che potrebbe essere causa di difficile interpretazione del risultato. Nei casi in cui la terapia anticoagulante orale si dovesse protrarre sine die, l'unica alternativa praticabile è quella di sospendere per circa dieci giorni la terapia, in attesa che i fattori vitamina K dipendenti tornino ai livelli normali. Durante tale periodo il paziente dovrebbe essere sottoposto a profilassi adeguata con mezzi alternativi agli anticoagulanti orali (es. eparina a basso peso molecolare). I rischi di tale manovra devono comunque essere sempre attentamente valutati e le decisioni prese caso per caso.

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