Linee guida
- Introduzione
- Trombosi venosa
- Trombosi arteriosa
- Quando effettuare le indagini di laboratorio
- Oggetto dello screening e considerazioni conclusive
- Raccomandazioni
- Malattie autoimmuni
- ANA
- ENA
- DNA
- Fosfolipidi
- ANCA
- Morbo Celiaco AGA- EMA- tTG
- Linee guida AMCLI
- Linee guida genito-urinario maschile
- Linee guida per la diagnosi ed il trattamento della trombosi venosa profonda
- Linee guida per lo screening dei pazienti trombofilici
Tabella 1. Screening per il paziente trombofilicoTrombofilia venosa
- antitrombina
- proteina S
- resistenza alla proteina C attivata (a)
- analisi del DNA per la identificazione della mutazione della protrombina (20210A).
- omocisteina
- anticorpi antifosfolipidi (anticardiolipina e anticoagulante lupico).
Trombofilia arteriosa (b)
- fibrinogeno
- Fattore VII
- omocisteina
- anticorpi antifosfolipidi (anticardiolipina e anticoagulante lupico).
(a) Per aumentare la specificità del test alla mutazione del Fattore V Leiden, si raccomanda la diluizione del plasma test in plasma carente di fattore V. È, inoltre, consigliabile di confermare i casi positivi mediante l'analisi del DNA.
(b) Le indagini di laboratorio per i fattori di rischio di trombofilia venosa (ad es. antitrombina, proteina C/S, resistenza alla proteina C attivata e mutazione della protrombina) possono essere estesi ai casi particolari di trombofilia arteriosa (es. infarto del miocardio in giovane eta' e in assenza di particolari fattori di rischio).